Mudea, ben oltre un Museo.
7 Aprile 2020Il campione Ivano Bordon, presenta il suo libro “In presa alta” al MUDEA
Il campione Ivano Bordon, presenta il suo libro “In presa alta” al MUDEA.
Classe 1951, Ivano Bordon è un ex allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere, campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982 e anche nel 2006 da allenatore del portieri nello staff di Marcello Lippi. I suoi notevoli riflessi da portiere gli valsero il soprannome Pallottola, coniato da Sandro Mazzola. Il suo stile di gioco ricalcava quello di Lido Vieri, suo predecessore nell’Inter: in proposito, Bordon una volta disse «se oggi vedo dei filmati di partite dell’Inter di quegli anni, faccio fatica a capire se sono io o Lido, tanto il mio stile assomigliava al suo». Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per un’intervista qualche giorno prima della presentazione del suo libro al MUDEA, lo spazio artistico di Carmelo Stivala e che si terrà venerdì 9 Settembre alle ore 18:00.
“Buongiorno Ivano, partiamo dalla domanda più frequente: di cosa parla il suo libro?”
E’ la mia storia. Sono nato a Marghera ed il calcio è sempre stato al centro della mia vita. Tra le righe di questo libro c’è il me bambino, poi adulto, in una fase evolutiva fatta di gioie ma anche tanti sforzi e sacrifici.
“Un libro scritto a quattro mani”
Sì, da un po’ avevo in mente di scrivere un libro ma poi Jacopo dalla Palma è stato decisivo. Lo abbiamo scritto insieme ed è stata sua l’idea carina di inserire ad inizio di ogni capitolo, un aneddoto di un portiere anche poco conosciuto ma sempre diverso.
“A chi parla il suo racconto? Ha un pubblico in particolare?”
Tutti! Forse in particolare i giovani, perché sappiano che tutti possiamo affrontare dei momenti di difficoltà quando si intraprende una carriera ma che grazie ai sacrifici tecnici e fisici, tutto può essere superato. Lo sport mi ha insegnato tanto, ad esempio sin da ragazzino mi ha dato il senso della disciplina.
“Lei è un grande baluardo del calcio di altri tempi, campione mondiale con la Nazionale dell’82 e inespugnabile portiere delle più forti squadre italiane. Qual è la differenza che nota tra il calcio del giorno d’oggi e quello che ha vissuto lei?”
E’ cambiato il mondo, in tutte le sue sfaccettature e di conseguenza è cambiato anche il calcio. Lo dico nel bene e nel male. Ad esempio, se penso ai calciatori di oggi, loro hanno molte più possibilità di crescita da un certo punto di vista. Hanno dei professionisti che si dedicano alla loro tecnica, alla loro salute, alla loro preparazione, a tutto. Sono molto fortunati, perché questo li rende davvero forti se sfruttano le opportunità che gli si pongono davanti. Un’altra differenza che noto è che abbiamo perso le “bandiere”. Non possiamo più parlare di uomini simbolo di una società, giocatori che indossano la stessa maglia per 15 – 20 anni. I contratti scadono e non vengono rinnovati, i calciatori vanno via dopo poche stagioni. E poi anche il potere dei procuratori è molto cambiato. Anni fa era molto più complessa la trattativa con la dirigenza di una squadra. Oggi, invece, il procuratore è la parte forte della contrattualizzazione ed è un bene per il giocatore, ovviamente.
“Sappiamo che a Catania è stata da poco istituita una squadra di calcio che si chiama PHILBORDON. Come nasce?”
La squadra è di Philippo Barbagallo, un mio caro amico catanese. Un giorno mi chiamò e mi chiese se avesse potuto chiamare la sua squadra usando il mio cognome. Io, ovviamente, ne fui onorato. Phlippo è sempre stato nella mia vita, si può dire. Mi seguiva spesso in giro per l’Italia, era ed è un mio grande tifoso poi diventato anche amico. Spesso ricevevo pacchi enormi di dolcetti siciliani come le paste di mandorla e tutte le volte che giocavo a Catania, non mancava mai per un saluto. La PhilBordon è in terza categoria e gli auguro grandi successi, anche perché il suo presidente Filippo è un uomo per bene e che fa del bene grazie alla sua società, attivando diverse iniziative a scopo solidale e sono orgoglioso che queste opere buone siano compiute da una squadra che porti anche il mio nome.
“Ci vedremo quindi al MUDEA dal patron Carmelo Stivala per parlare vis a vis del suo libro!”
Sì, da amico nasce amico e sono felice di scoprire questa bellissima realtà artistica di cui mi hanno tutti parlato così bene, che sono davvero curioso di vedere. Ci vediamo venerdì 9 Settembre alle 18:00.